“Il Cdr della Tgr Lombardia vorrebbe zittire e censurare la voce di Unirai nell’assemblea di redazione del 18 novembre.
Una scelta incomprensibile e offensiva, adottata in totale spregio dei principi di democrazia e pluralismo che il sindacato al quale i colleghi sono iscritti proclama ogni giorno ma evidentemente non pratica. Si tratta di un comportamento grave e contrario alla realtà normativa in vigore: vengono ignorati protocolli e accordi sindacali già sottoscritti con la Rai e perfino la sentenza della Corte Costituzionale n. 156/2025, che impone senza equivoci pluralismo, parità di accesso e divieto assoluto di discriminazione tra le rappresentanze interne del servizio pubblico.
Unirai sarà naturalmente presente all’assemblea, come è suo diritto e dovere. E nessuno potrà impedirlo, men che meno chi — con sorprendente leggerezza giuridica — tenta di ergersi a custode di regole che non conosce. Invitiamo la Rai, in quanto servizio pubblico, ad adottare immediatamente tutte le misure necessarie per adeguarsi al nuovo quadro normativo e garantire il rispetto del pluralismo sindacale.
È finito il tempo delle finzioni e delle prassi autoreferenziali. E anche delle barzellette”. Lo afferma il sindacato Unirai, liberi giornalisti Rai.