Giornalisti Rai: le ragioni del NO allo sciopero politico del 6 maggio

A poche settimane dal rinnovo dei vertici e in piena campagna elettorale per le elezioni europee viene annunciato uno sciopero dei giornalisti.
Questo dopo mesi di polemiche, in moltissimi casi strumentali, sulla Rai.
Unirai ha deciso di non aderire allo sciopero del 6 maggio perché non vuole prestarsi alle varie operazioni esclusivamente politiche in atto intorno all’azienda.
Siamo contrari al piano aziendale di accorpamento di alcune testate. Per questo motivo non abbiamo esitato a scioperare lo scorso 25 marzo, con un’adesione di oltre il 90% tra i nostri iscritti del Giornale Radio.

Siamo e saremo in prima linea per la stabilizzazione dei precari e per un giusto contratto per chi opera nei programmi, così come saremo vigili perché il nuovo accordo sul premio di risultato, oltre ad avvantaggiare l’azienda con il ricorso a strumenti a tassazione agevolata, non penalizzi nessuno dei giornalisti, indipendentemente dal reddito.
Tutte rivendicazioni serie, come la richiesta di apertura delle trattative per il rinnovo del contratto integrativo, che uno sciopero evidentemente politico e strumentale rischia solo di svilire e depotenziare.

Il direttivo di Unirai – Figec – Cisal

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